Burgess., Perseus x Jack

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view post Posted on 6/1/2013, 18:02
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Non è ancora arrivato il momento di farci i pompini a vicenda.
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Jack Frost
Riuscirono ad arrivare entro poco meno di un'ora, circa cinquanta minuti: aveva fatto bene i calcoli. Forse anche merito del vento che, verso la fine del tragitto, sembrò velocizzarsi in maniera piuttosto evidente, tanto che Jack si chiese come un cambio di temperatura del genere potesse esserci in così poco tempo.
Scorse tra gli alberi della foresta "la sua casa". Il piccolo lago ghiacciato, nel quale era morto e nel quale era nato.
Sorrise tra sé e sé, felice di essere riuscito a tornare a Burgess. Non appena furono sopra il laghetto: beh, non proprio sopra, non voleva assolutamente che a Perseus accadesse ciò che era accaduto a lui (sebbene non potesse morire, dubitava che fosse una cosa piacevole, cadere nell'acqua ghiacciata), atterrarono leggeri.
Le sponde del lago erano spolverate di neve soffice: non molta, era quella che Jack aveva fatto prima di andarsene. E sicuramente, visti i passi impressi nella neve, Jamie doveva essere passato di lì per trovarlo.
- Questa è casa mia. - disse con tono teatrale, scivolando sul ghiaccio come un pattinatore, facendo un piccolo inchino prima di ridacchiare vagamente. Non era molto, ma era... casa!
Si sentiva euforico, felice.
Ritornò accanto a Perseus, facendogli un cenno per seguirlo: Jack camminava scalzo, il freddo della neve sotto ai piedi lo rilassavano così tanto e lo facevano sentire bene.
- Vieni. Penso che Jamie e Sophie siano qui vicino. - disse semplicemente, osservandosi bene attorno mentre uscivano dalla foresta per entrare nella piccola città costruita poco più lontano.
E infatti, appena entrati nel villaggio, Jack vide due bambini camminare fianco a fianco.
Il bambino più grande era maschio, avrà avuto sì e no circa sette anni, e teneva la mano a quella che sembrava essere la sorellina più piccola, che camminava saltellando, i lunghi capelli biondi sfuggivano da sotto al cappello di lana pesante.
Alcune persone camminava distrattamente per le vie della strada, e li fissavano in maniera non proprio piacevole. Effettivamente, dovevano essere parecchio strani.
Ma Jack non si era ancora abituato all'idea che anche gli adulti potessero vederlo, e non riusciva davvero a farci caso.
Prese di nuovo la mano di Perseus, evitando di fare uno dei suoi balzi per aria per evitare di stranire le persone, correndo incontro ai due bambini.
- Jamie! - gridò tirandosi dietro il demone, con una forza stranamente superiore a quella di sempre.
Entrambi i bambini si fermarono in mezzo alla strada, prima di girarsi. Jamie era un ragazzino responsabile, e probabilmente se non avesse riconosciuto la sua voce avrebbe continuato a camminare, anzi, sarebbe corso via.
- Jack! - strillarono in contemporanea sia la bambina più piccola che Jamie, correndo verso di lui con dei sorrisi a trentacinque denti stampati in faccia. Sophie gli saltellò addosso, e Jack dovette chinarsi per abbracciare sia lei che il fratello con un bel sorriso sereno.
- Dove sei stato? - chiese Jamie, la voce rotta dal fiatone. Solo dopo un po' il bambino si accorse del ragazzo, per lui incredibilmente grande, che stava accanto a Jack.
Lui lo notò.
- Ve l'avevo detto no? Sono andato "a scuola". - alzò le spalle.
- Lui è Perseus. E' un... amico. - lo presentò con un vago sorriso, voltandosi verso di lui, ancora chinato verso i due bambini. Non sapeva davvero come definirlo... e non credeva che sarebbe stato saggio dire che fosse un demone venuto per mangiare la sua anima.
- Io sono Jamie! esclamò il ragazzino, un'espressione determinata, mentre alzava il braccio per stringere la mano a Perseus "come un'adulto".

SPOILER (click to view)
Ew. Scusa, è orribile, ma in contemporanea sto scrivendo la scheda libro di 1984 e ho il cervello in pappa ahaha
 
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